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Come influisce il drop della scarpa alla tua biomeccanica?

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Come influisce il drop di una scarpa?
Come influisce il drop di una scarpa?

Ciao runners! Oggi parleremo di come influisce il drop di una scarpa la biomeccanica dell’appoggio o della corsa. Nei post precedenti abbiamo già parlato di cosa fosse il drop, ma se non lo ricordi bene, non preoccuparti, lo ripetiamo in modo sintetico per non avere dubbi. Se vuoi puoi anche dare un’occhiata al post in cui ne parliamo cliccando qui.

Il concetto di drop (in inglese: discesa, diminuzione) , e a volte indicato dai marchi di scarpe da running come “offset”, è la differenza di altezza tra la parte posteriore (tallone) e la parte anteriore (punta) della scarpa. Ad esempio, una scarpa che ha 23 millimetri sul tallone e 10 sulla punta, indicherebbe un drop di 13 millimetri. La maggior parte delle scarpe sul mercato hanno un drop che oscilla tra 0 e 13 millimetri.

Drop: le dimensioni più comuni nelle scarpe

  • 8-12: scarpe molto ammortizzate, per allenamenti con molta ammortizzazione e per contatti iniziali o atterraggi con il tallone o il metatarso (Asics Gel Nimbus, Brooks Glyerin, Nike Zoom Pegasus, tra le tante)
  • 4-8: scarpe più veloci, note anche come transizione verso il natural running, consigliate per allenamenti o competizioni di qualità (alcuni corridori le conoscono come scarpe per velocisti) (Saucony Kinvara, New Balance 1080, Adidas Adizero Boston, ecc.)
  • 0-4: scarpe flessibili e di basso profilo (da non confondere con minimaliste, che definiremo in dettaglio in un altro post)

Passare all’improvviso o molto velocemente da scarpe con un drop alto a scarpe minimaliste o con poco drop, di solito ci causa non pochi problemi. Tutto dipenderà da molti fattori come: la tecnica di corsa, la biomeccanica, l’appoggio, l’esperienza, i ritmi di corsa e, soprattutto, il comfort. Per le persone che non conoscono il running, consigliamo scarpe con drop alto e quindi con una buona ammortizzazione. Man mano che acquisiamo ritmo e forza nelle gambe, possiamo progressivamente abbassare il drop (ti suggeriamo di farti sempre consigliare da uno specialista).

Quando si allenano, molti corridori solitamente ricorrono a due scarpe con drop diversi a seconda del tipo di allenamento o di gara che viene svolto. Quando si eseguono riscaldamenti o si percorrono lunghe distanze è preferibile avere un drop alto e una buona ammortizzazione, ma in quei casi in cui l’allenamento è per brevi distanze come serie di 200, 300 o 400 metri, è meglio usare un drop basso dove i ritmi di gara saranno molto veloci e quindi non c’è il rischio di “tallonare”.

Come influisce il drop sull’efficienza della nostra corsa?

Andiamo a vedere come influisce il drop sull’efficienza della nostra corsa. Per quanto riguarda l’economica della corsa, gli studi scientifici indicano che non c’è alcuna differenza nel correre con scarpe di 4 o di 0 millimetri di drop.

Un errore comune tra i corridori, e che non dovremmo commettere quando acquistiamo una scarpa, è confondere il concetto di ammortizzazione con il concetto di drop. L’ammortizzazione tiene conto di fattori come la densità del materiale della suola e la quantità di materiale, quindi non c’è una relazione diretta con il drop. Se vuoi sapere di più sull’importanza dell’ammortizzazione puoi leggere il nostro articolo al riguardo, cliccando qui.

Un altro parametro che è strettamente correlato al drop, è il profilo. Il termine profilo si riferisce allo spessore della suola in generale, indipendentemente dalla differenza tra tallone e punta. Un profilo alto sul tallone è appropriato per le scarpe da allenamento o per corridori più pesanti. Quanto maggiore è il profilo, minore sarà la stabilità, poiché logicamente la distanza dal suolo sarà maggiore, alterando anche la nostra percezione in quanto a sensazioni di contatto con la superficie.

Un profilo più vicino al suolo aumenta il “feeling” con il terreno. Questo è tipico dei corridori più leggeri ed esperti che cercano velocità e un tocco morbido.

Quali disturbi o infortuni può produrre un drop elevato rispetto a un drop basso

È importante sapere quali fastidi possono essere associati a drop alti e a drop bassi. Le scarpe da running con drop bassi favoriscono un primo contatto iniziale con la parte anteriore del piede (zona metatarsale). Il piede viene solitamente posto in una leggera flessione plantare grazie all’attivazione dei muscoli della parte posteriore della gamba (principalmente polpacci e soleo). Pertanto, questo tipo di scarpa aumenta il lavoro a livello della caviglia e lo riduce a livello del ginocchio. Esistono anche studi che indicano che l’ampiezza del passo diminuisce e aumenta la frequenza.

Le scarpe con drop alti, invece, facilitano il contatto iniziale con il tallone. Favorito a sua volta dalla maggiore dorsiflessione della caviglia a causa del tacco alto di questo tipo di scarpa. Tutto questo può causare alcuni tipi di infortuni. In sintesi, possiamo dire che i drop bassi aumentano il rischio di lesioni al tendine di Achille, ai polpacci e al soleo, e le scarpe con drop alti alterano maggiormente la zona del ginocchio.

Conclusione: come sapere quale drop scegliere per le nostre scarpe da running?

Se stai pensando di cambiare scarpe la cosa più importante è non fare cambiamenti di drop improvvisi o molto veloci. I runners che hanno un peso elevato o che sono abituati a correre su drop alti (10-12 mm) non devono cambiare bruscamente a scarpe minimaliste con drop bassi (0-2 mm). Questo potrebbe causare una perdita di stabilità e controllo. In ogni caso è fondamentale seguire un programma di tecnica di corsa mirato a modificare progressivamente il contatto iniziale del piede con il suolo.

Speriamo che questo post sia stato interessante per te, ti aspettiamo presto con nuovi consigli!

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